LE TELEASSEMBLEE IN CONDOMINIO

VIDEO CONFERENZA

 

NELL’ ERA  DEL COVID-19 UNA NUOVA RIFORMA PER IL CONDOMINIO?

Il periodo che ha caratterizzato la pandemia globale causata dal Covid-19 è l’era del cambiamento in ogni individuo, dalla propria sfera psicologica alla sfera sociale e di approccio agli altri, inevitabili cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e in tutte le abitudini acquisite nel corso della propria vita: un cambiamento epocale quindi!

Il lockdown dell’amministrazione condominiale si può inquadrare nella consequenziale paralisi delle assemblee, argomento che è stato epicentro di molteplici webinar e momenti di discussione e confronto tra colleghi ed organizzatori/relatori.

Ebbene, sono emersi pareri contrastanti all’interno della categoria, diverse correnti di pensiero argomentate dalle varie divergenze di opinioni, chi è pro? Chi è contro? Pertanto il frastagliato e variegato mondo dell’amministrazione condominiale si ritrova, ancora una volta, a dover fronteggiare una nuova spaccatura al suo interno, una divisione in fazioni  dove anime dibattute si ritrovano catapultate alla ricerca “del male minore”, cercando di analizzare le ipotesi di fattibilità …. Si, ma di cosa? Della teleassemblea o dell’assemblea in presenza?? Cosa è inoppugnabile a tutti gli effetti? Cosa sarà realmente valido e sicuro a tutela e garanzia di tutti, condomini ed amministratori? Sarà il momento di pensare ad una nuova riforma del condominio, che nell’occasione vada a colmare anche i vuoti della precedente Legge 220/2012? (ragion veduta per la quale molti amministratori temono proprio nuove riforme peggiorative se non presentate da tavoli di concertazione realmente studiati e confacenti alle problematiche rappresentate dagli stessi amministratori).

Ed ecco che l’amministratore del condominio si ritrova a dover rispondere ai propri amministrati, non già a schierarsi poiché non si tratta di una battaglia e le opinioni rimangono sempre e comunque TUTTE rispettabilissime…. Ma l’amministratore responsabile ed esperto, cauto e diligente, sa che è il momento di prendere coscienza della situazione, valutarne tutte le sfaccettature perché, starci dentro ed essere addetti ai lavori è tutt’altra cosa che ipotizzare: ogni amministratore conosce i propri contesti lavorativi, i propri amministrati e da condominio a condominio, riscontra certamente delle diversità sostanziali che potrebbero anche comportare la non fattibilità delle teleassemblee o delle assemblee in presenza, facendo emergere oggettive difficoltà di gestione, sia nella prima che nella seconda forma di riunione (vedasi condomini con oltre 150 unità immobiliari), sebbene potrebbe ritrovarsi costretto a dover deliberare lavori urgenti per la compagine condominiale o allettanti come l’Ecobonus 110%.

In questi giorni è stato reso noto l’emendamento al Decreto Rilancio in via di deposito, che propone di integrare all’art.119, dopo il comma 3, la possibilità di consentire per qualsiasi tipo di deliberazione e senza limitazione, la convocazione e lo svolgimento dell’assemblea condominiale in modalità di teleconferenza, specificando i relativi compiti dell’amministratore oltre che le modalità di svolgimento; anche questo testo sta generando un ampio dibattito tra gli addetti ai lavori.

La soluzione auspicabile sarebbe la chiarezza definitiva ed una reale linea guida per gli amministratori di condominio, una vera e propria NORMA per lo svolgimento delle assemblee condominiali, che scongiuri impugnazioni o invalidità di qualunque genere, che ne garantisca la conformità di svolgimento in TUTTI i condomini: un’alternativa che al momento, purtroppo, parrebbe non esistere.

In conclusione, gli amministratori richiedono a gran voce la tutela propria e dei relativi amministrati, secondo norme chiare e precise. Giustamente.

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