Frena il mercato immobiliare residenziale a fine 2019

Frena mercato residenziale in Italia a fine 2019

Nel trimestre ottobre-dicembre 2019 la crescita del mercato residenziale nazionale, positiva dalla fine del 2014, segna una brusca frenata. Il tasso tendenziale si mantiene positivo, +0.6%, ma a un livello sensibilmente inferiore a quello registrato nel trimestre precedente (+3,9%) nonché il più basso degli ultimi 19 trimestri. Le difficoltà sono maggiormente evidenti nei comuni più grandi e nel segmento degli immobili di dimensione medio-grande.

Centro e Isole,  peggiorano le performance con un tasso di variazione tendenziale pari rispettivamente a -3,3% e -0,1%. Il tasso di crescita più elevato si registra nel Nord Est, +2,2%, seguito dal Sud (+2,0%) e dal Nord Ovest (+1,6%) che però perde oltre 5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Le classi di superficie con l’incremento maggiore sono per le due classi estreme (+2,1% fino a 50 m2, +7% oltre 145 m2). Stabili gli altri segmenti fino ai 115 m2, che insieme costituiscono quasi il 60% del mercato, mentre segno negativo (-1,1%) è quello degli immobili compresi tra 115 e 145 m2.

Severo il confronto con il medesimo trimestre dello scorso anno, per le città più importanti, che  registrano una contrazione nel volume delle transazioni normalizzate superiore al 3%. Di particola peso, è la caduta delle compravendite a Roma (-8,0%), seconda sola a Firenze (-9,6%). Napoli perde oltre il 5% e Genova, il 3,9%. Milano è tra le poche città con segno positivo (+1,1%), mentre Palermo,  +6%, è l’unica tra le grandi città ad ottenere un risultato migliore rispetto all’ultima rilevazione.

Mercato residenziale italiano ottobre dicembre 2019

Il comparti dei depositi pertinenziali, costituito prevalentemente da cantine e soffitte, palesa migliori risultati  (+4,2%) rispetto al residenziale anche se il ritmo di crescita cala in confronto con l’ultima rilevazione (+7,9%).

Stabile il mercato dei box e dei posti auto (-0.1%) rispetto all’omologo trimestre del 2018.  Il confronto con la performance dello scorso trimestre (+6.0%) conferma la tendenza complessiva al rallentamento degli scambi.

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